Tranquilli la mia bici è già stata dismessa dal pronto soccorso di Bassano... è già pronta a ripartire per Latina ma non vuole piu' essere montata da Franco chissà perchè?...
Carissimi amici coristi,
trovo doveroso ringraziarvi per la concreta partecipazione dimostrata quest'anno all'adunata di Bassano,
questo è l'esempio eclatante che il coro sta crescendo e ci vede sempre piu' uniti in un forte legame di amicizia oltre
alla bellissima passione che ognuno di noi nutre per il canto.
Durante la mia permanenza a Bassano ho visitato la mostra fotografica allestita nella caserma Montegrappa
sugli eventi della 1° e 2° guerra mondiale, ho anche acquistato un dvd che illustra il dramma vissuto dai soldati Italiani
in Russia nel 1942 / 43 e la straordinaria testimonianza di un alpino dell'ARMIR.
Durante la visione sono stato profondamente colpito da una frase citata da questo alpino del Don che diceva:
Servire la Patria era allora una grande aspirazione (ci era stato insegnato sui banchi di scuola) ma essere
Alpini era un privilegio..... Gli Alpini dal resto hanno sempre esercitato un fascino speciale ed indefinibile ,
forse, per la loro proverbiale pazienza, lo spirito di gruppo, la solidarietà, l'intraprendenza, l'abitudine a
sfidare l'impossibile. Nessuno ce l'aveva detto, ma noi tutti sentivamo che l'orgoglio di indossare la divisa alpina
e il cappello con la penna nera ci avrebbe ripagato di ogni amarezza, dei duri sacrifici..... ecc ecc
Dopo aver sentito queste parole mi sono precipitato a scrivere questa lettera che molti di voi sono sicuro leggeranno,
perchè dovete sapere cari amici, che se anche non ho vissuto la guerra e le fatiche dei nostri "Veci" io vado
ugualmente fiero di essere un Alpino e di poter far perte di quella schiera di persone che non si vergognano di
indossare il cappello e continuano nella vita civile ad essere Alpini.
Ultimamente mi è sembrato di capire che molti di noi (e quando dico noi intendo coristi della B.A.T.)
abbiano dimenticato la bellissima esperienza e il privilegio di aver militato nel coro della Taurinense,
perchè aver fatto parte di questo coro è stata un'occasione unica al mondo invidiata da moltissime persone.
Oggi purtroppo, come ben sappiamo, il coro in armi non esiste piu' ed è per questo che un pugno di coristi,
(tre anni or sono) ha deciso di fondare l'associazione per far rivivere cio' che è stato (per circa 900 ragazzi)
una parentesi della nostra esistenza piu' bella.
Forse, alcuni di voi staranno pensando che questa lettera è stata scritta da un povero nostalgico che non ha ancora
capito che i valori non esistono piu' o non servono piu' a nulla specialmente quelli Alpini...
Allora, cari amici, vi chiedo scusa per le mie stupide lamentele, per i miei occhi gonfi di lacrime, per il nodo che si
forma in gola quando sfiliamo in mezzo a migliaia di persone che ci applaudono e gridano BRAVI, VIVA GLI ALPINI
e di come questi applausi ed elogi si triplicano quando è con noi il nostro amatissimo Pier che il crudo destino
subito dopo l'anno di militare, lo ha privato dell'uso delle gambe.....
Ma tu non manchi mai grande Pier, sei la forza di tutti noi, il nostro motore trainante....
Quindi, forza ragazzi valorizziamo sempre di piu' questa bellissima realtà affinchè anche gli 800 che ancora non si
sono fatti avanti possano un giorno ringraziarci per la nostra caparbietà e di non aver lasciato morire il coro.
Nel salutarvi affettuosamente vi ricordo che la porta di questa grande famiglia per tutti i coristi della B.A.T.
è sempre aperta.....
Alpino Livio Fumero